Storia di persone, che da sempre hanno visto legato il proprio destino alla terra e ai suoi frutti
Il nonno materno Umberto detto “Sbaracca” era solito raccontare a noi nipoti di quando ancora bambino, conduceva il mulo bendato, forza motrice del frantoio di un suo zio. Raffaele Caruso, penultimo di otto figli, ben presto raggiunge i fratelli maggiori già emigrati in Svizzera, ma pochi mesi sono sufficienti per capire che non avrebbe messo radici in terra elvetica. Torna a Zungoli, con pochi risparmi e qualche debito, rileva un vecchio frantoio nel centro storico del paese, sostenuto dalla moglie Giuseppina, gettano le basi per quello che diventerà il Frantoio San Comaio.